RINGIOVANIMENTO E MANTENIMENTO DEL SENO SENZA CHIRURGIA

Oggi, dopo qualche anno di esperienze, possiamo dire con sicurezza che esiste una nuova possibilità per avere e mantenere il seno giovane, sodo, ma naturale al tatto e senza cicatrici. La nuova tecnica sfrutta la possibilità di inserire consistenti quantità di acido ialuronico nella nuova formulazione MACROLANE in modo da far RIFIORIRE un SENO APPASSITO e da aumentarlo fino ad una taglia.

E’ sufficiente un unico trattamento in ANESTESIA LOCALE, ma si può benissimo suddividerlo in due o tre dosi minori distanziate di qualche settimana. Attraverso una piccola incisione di 2/3 mm., si inserisce una cannulina e l’acido ialuronico viene iniettato sotto la ghiandola e sopra il muscolo pettorale, nello stesso spazio usato per le protesi di silicone. Può essere distribuito secondo le necessità e caratteristiche di ogni mammella in modo da ottenere il migliore risultato estetico. La piccola incisione viene chiusa con un semplice cerotto senza punti.

Dopo il trattamento, della durata di 30/40 minuti , la paziente può ritornare liberamente a casa, senza bisogno di medicazioni. E’ consigliato per i primi 2/3 giorni solo un reggiseno elastico, per contenere il gonfiore e le dolenzia . Dopo questi pochi giorni potrà riprendere progressivamente senza fastidio le proprie attività per arrivare a non avere più limitazioni nel giro di una/due settimane.

L’impianto viene avvolto da una sottile membrana, che, se ispessita, può portare ad un indurimento, ma con un opportuno massaggio esterno il medico può rimediare all’inconveniente.

L’acido viene metabolizzato nella parte esterna a contatto con i tessuti naturali e quindi l’impianto viene lentamente consumato, rimpicciolendo.

Per mantenere il risultato nel tempo sarà sufficiente un richiamo annuale che necessiterà di un quantitativo di acido ialuronico ridotto e non superiore alla metà di quello necessario nel primo trattamento.

L’unico inconveniente è il fatto che il gel di acido ialuronico è radioopaco per cui ostacola la lettura delle mammografie ed ecografie. Per questo motivo si fa una ecografia di controllo prima dell’impianto a documentazione dello stato del seno.

lipofilling_pre

LIPOFILLING DEL SENO
Una seconda possibilità per aumentare il seno SENZA PROTESI, MA NON SENZA INTERVENTO, è l’aumento del volume utilizzando il proprio grasso. Bisogna innanzitutto avere disponibilità di grasso in altre parti del proprio corpo per poterlo trasferire al seno. Il risultato è immediato e molto naturale, ma anche il grasso tende a riassorbirsi, ma non completamente come l’acido ialuronico, per cui può essere necessario ripetere il lipofilling per mantenere il risultato desiderato.

SCHEDA INTERVENTO

  • Anestesia: locale/con sedazione
  • Durata dell’intervento: 1 – 2 ore
  • Degenza: day hospital

TECNICA SCARLESS (senza cicatrici) del Dott. Peroni Ranchet

VANTAGGI:

  1. Unica cicatrice periareolare
  2. Intervento senza ricovero, in anestesia locale
  3. Convalescenza più rapida e agevole
  4. Costi ridotti

Esempi della tecnica scarless

seno1QUANDO IL SENO SI RILASSA

Con il passare degli anni, generalmente, il seno tende a svuotarsi e abbassarsi. La pelle, infatti, non più elastica e tonica come in gioventù, si rilassa in modo più o meno marcato e viene meno alla sua funzione di sostegno. Un inconveniente, questo, che può verificarsi anche in giovane età, in seguito ad una gravidanza o a un dimagrimento eccessivo. Vi pone rimedio la mastopessi, un intervento chirurgico che, eliminando la cute in eccesso, rialza il seno e gli restituisce l’originaria bellezza. Le cicatrici, in passato, erano il grosso limite di questo tipo di correzione: ampie e visibili, risultavano decisamente antiestetiche. In anestesia generale, si incideva intorno all’areola e, verticalmente, nella parte inferiore del seno sino a raggiungere il solco sottomammario. Infine si aveva una terza cicatrice orizzontale nel solco mammario stesso. Per questo motivo la mastopessi era consigliata solo a donne con una situazione estetica già molto compromessa, mentre a chi desiderava correzioni più modeste veniva sconsigliata. Una nuova tecnica ha permesso di superare il problema, perché lascia un’unica cicatrice circolare sul contorno dell’areola mammaria. Il segno è poco evidente perché sfrutta il cambiamento naturale di tipo e colore della pelle. E, volendo, si può scurire la cicatrice con un tatuaggio. Durante l’intervento, il chirurgo oltre ad asportare la cute intorno all’aureola, incide una “bretella” nella parte superiore del seno e l’aggancia più in alto al muscolo pettorale per dare più stabilità al rissollevamento del seno evitando che il peso della mammella graviti tutto sulla pelle. Inoltre, per evitare un’eccessiva tensione sull’areola e offrire alla cicatrice un supporto in più, viene lasciato, nel derma ripiegato, un filo di sostegno in nylon chiuso ad anello. La mastopessi con questa nuova tecnica presenta anche altri vantaggi: si effettua in anestesia locale, senza ricovero in clinica, costa meno e comporta minori disagi per la paziente. Dopo l’operazione, si deve indossare un reggiseno elasticizzato per un mese o due, al fine di ottenere il miglior risultato sia per quanto riguarda la cicatrice sia per la forma definitiva del seno. Diverse possibilità sono offerte da questa tecnica. Utile anche per accorciare seni che, per natura e non per rilassamento, siano allungati e abbiano la base stretta, rimodellandoli a una forma conica. Naturalmente la mastopessi può essere abbinata ad altre correzioni. Nel caso di rilassamento di seni asimmetrici, cioè uno più grande dell’altro, si interviene su quello più piccolo, risollevandolo ed eliminando la pelle eccedente. Sul più grande, invece, si effettuerà anche una mastoplastica riduttiva, per ridimensionarne il volume e renderlo uguale all’altro. Infine, la mastopassi può essere abbinata all’inserimento di una protesi, sia per mantenere un adeguato volume, sia per dare consistenza ad un seno troppo molle e piatto.

MASTOPESSI SCARLESS

  • Anestesia: locale/con sedazione
  • Durata dell’intervento: 2 ore circa
  • Degenza: day hospital
  • Convalescenza: 8/10 giorni
  • Risultati: permanenti
  • Cicatrice: sul contorno dell’areola.

seno2UN SENO PIÙ SEXY

Molte donne si lamentano di avere un seno dalla forma troppo allungata, con un’attaccatura stretta sul torace che lo fa assomigliare ad una pera. Un problema legato alla fisiologia stessa di questa parte del corpo. Il seno, infatti, è composto prevalentemente da grasso in cui è sprofondata la ghiandola mammaria, che sta sotto il capezzolo. Se, però, questa ha un volume superiore rispetto a quello del tessuto adiposo che la circonda, il peso della mammella diventa squilibrato e la pelle che la ricopre si allunga verso il basso. E anche se l’epidermide è elastica, il seno è cadente. Ed è indispensabile sostenerlo usando sempre un reggiseno. Un’abitudine che può diventare un’insopportabile schiavitù e che può trasformare il disagio del seno cadente in un vero e proprio problema psicologico. Risolvibile, nei casi più critici, ricorrendo al bisturi. Con un intervento chirurgico di mastoplatica correttiva si può rendere il seno più rotondo, conico e sodo. Ecco come avviene la trasformazione. Il chirurgo pratica un’incisione circolare intorno all’areola mammaria per togliere il cerchio di pelle circostante. In questo modo accorcia e ricompatta la forma del seno, allargando anche la base di appoggio sul torace. poi chiude l’incisione con un filo che viene lasciato in profondità per garantire la tenuta della cicatrice. Così, il segno che rimane si mimetizza perfettamente con il diverso colore della pelle del capezzolo. Inoltre, volendo rendere la cicatrice completamente invisibile, la si può scurire con un apposito tatuaggio. L’intervento è generalmente eseguito in anestesia locale, senza alcuna necessità di ricovero. Normalmente, dopo pochi giorni si possono svolgere le consuete attività, con la sola precauzione di evitare per un mese di sottoporre le braccia a sforzi muscolari violenti. I punti superficiali vengono rimossi dopo una diecina di giorni. Nei primi tempi la pelle rimane leggermente arricciata, ma questo inestetismo si attenua gradualmente fino a scomparire del tutto nel giro di un paio di mesi.

MASTOPLASTICA SCARLESS

  • Anestesia: locale/con degenza
  • Durata dell’intervento: 2 ore circa
  • Degenza: day hospital
  • Convalescenza: 8/10 giorni
  • Risultati: permanenti
  • Cicatrice: sul contorno dell’areola.

seno3SENO TROPPO PICCOLO: MASTOPLASTICA ADDITIVA

La caratteristica fisica che nel corpo di una donna viene più associata all’idea di femminilità è il seno. Ogni donna pone sempre una particolare attenzione e cura a questo suo tributo e ne segue attenta l’evoluzione nel corso della sua vita. Lo sviluppo del seno indica chiaramente che non si è più bambine: se ciò non succede questo fatto può essere vissuto come una mutilazione. Un seno pieno e sodo si associa all’idea di giovinezza e salute ed esercita una forte attrazione sessuale. Per aumentare il volume del seno si ricorre alle protesi in gel di silicone. Tali protesi sono quelle di gran lunga più sperimentate essendo in uso da quasi 70 anni e portate da molti milioni di donne. Gli altri tipi di protesi hanno mostrato nel tempo di essere meno validi nella qualità del risultato (protesi in hydrogel, protesi all’olio di soia). L’uso di tale protesi era originato dalla supposta pericolosità del silicone: oggi, dopo anni di ricerche, c’è l’assoluta certezza da un lato dell’innocuità e dall’altro la miglior qualità di risultato estetico delle protesi in silicone.

L’unico inconveniente che persiste nella misura del 5% è il rischio di incapsulamento che comporta un eccessivo indurimento del seno: tale inconveniente riguarda unicamente il risultato estetico e non è un rischio per la salute.

Le protesi hanno normalmente una forma rotonda, possono essere ad alto e basso spessore e possono essere inserite attraverso 3 diverse vie chirurgiche.
Esistono anche le protesi cosiddette anatomiche, ma per la mia esperienza non danno vantaggi dal punto di vista del risultato estetico, mentre invece creano possibilità di complicanze (ribaltamento).

Tre sono le possibilità:

  1. incisione nel solco sottomammario, che lascia una cicatrice di 4/5 cm. sempre visibile e facilmente troppo larga e fuori posizione
  2. incisione nell’ascella per non avere cicatrici sul seno: è una tecnica più rischiosa nella sua esecuzione chirurgica e permette di posizionare protesi solo di piccole dimensioni.
  3. incisione sul contorno inferiore dell’areola del capezzolo che di norma diventa invisibile nel giro di qualche mese.

L’intervento viene eseguito in anestesia locale con sedazione. In ogni caso vengono lasciati dei drenaggi di sicurezza per 24 ore. Richiede un periodo di convalescenza di circa 1 mese in cui bisogna evitare di svolgere attività sportive o lavorative che comportino sforzi muscolari con le braccia; ugualmente non ci si può abbronzare al seno. Terminata la convalescenza non si avrà più alcuna limitazione in queste attività e resterà invariata la possibilità di gravidanza e di allattamento.

Le protesi possono essere posizionate sopra e sotto il muscolo pettorale o più frequentemente si usa la tecnica denominata dual plane. Tale tecnica prevede di inserire sotto il muscolo pettorale solo la metà superiore della protesi.

seno4NUOVE PROTESI PER MASTOPLASTICA ADDITIVA

Sostituzione vecchie protesi

Da qualche tempo sono entrate in uso nuove protesi in gel silicone coesivo a basso profilo.

Il vantaggio di queste protesi è principalmente di evitare il rischio di pieghe ad onde sul contorno della base del seno (rippling) nella donna con il torace troppo magro ed a seno molto vuoto. Queste protesi sono indicate, in particolar modo, nella sostituzione di vecchie protesi incapsulate.

Un secondo vantaggio è di non creare un gradino eccessivo tra il contorno del seno ed il torace, dando al decolléteé un aspetto più naturale.

L’ETÀ

Si può fare l’intervento dai 18 anni in poi, ovvero dopo che è avvenuta la maturazione fisica.

L’OPERAZIONE

Viene eseguita in anestesia locale con sedazione e l’intervento dura circa 1-2 ore. Consiste nell’introdurre una protesi in gel di silicone sotto la ghiandola mammaria. Le vie di incisione sono tre: nel solco sottomammario la più facile, nel contorno areolare e nel cavo ascellare.

LE CICATRICI

Nella via sottomammaria si ha una fine cicatrice di circa 4 cm. poco visibile normalmente, ma a rischio di allargarsi a causa dell’appoggio della protesi sulla cicatrice. Nella via periareolare la cicatrice è pochissimo visibile in quanto si ha un cambiamento di colore tra areola e pelle. Nelle vie ascellari non ci sono cicatrici sul seno, ma nel cavo ascellare.

DOLORE

Dolenzìa al petto per la tensione e ai movimenti delle braccia nelle prime due settimane.

MASTOPLASTICA ADDITIVA (PROTESI)

  • Anestesia: locale/con sedazione
  • Durata dell’intervento: 2 ore circa
  • Degenza: day hospital
  • Convalescenza: 8/10 giorni
  • Risultati: permanenti
  • Cicatrice: sul contorno inferiore dell’areola.

seno5RIFARSI IL SENO: verità e pregiudizi su uno dei più comuni interventi estetici sul corpo femminile

Le protesi vanno sostituite dopo qualche anno.

FALSO – Hanno un tempo di durata indefinito. In passato poteva essere necessario sostituirle perché costruite diversamente (non testurizzate). Creavano più facilmente una capsula fibrosa intorno alla protesi, cosicché il seno poteva diventare dolente ed assumere una forma innaturale.

Le protesi che contengono gel di silicone sono pericolose per la salute.

FALSO – Sono assolutamente sicure perché il silicone è racchiuso in un involucro. Oltre tre milioni di donne nel mondo le portano da ormai 40 anni. E dalle numerose indagini non è mai emersa alcuna relazione tra protesi mammarie e tumori o malattie di ogni genere.

Si può allattare anche dopo l’intervento.

VERO – La protesi viene inserita sotto la ghiandola mammaria proprio per non interferire con il suo sviluppo durante la gravidanza. Quindi è possibile allattare normalmente.

L’intervento garantisce al seno forma e consistenza nel tempo.

VERO – Diversamente dal seno naturale, le protesi mammarie non subiscono variazioni in seguito a gravidanze e dimagrimenti. Quindi il volume ottenuto grazie all’intervento rimane invariato nel tempo.

La gravidanza danneggia il seno con le protesi.

VERO – Se la protesi rappresenta solo una parte minore del seno, la parte naturale restante può perdere volume alla fine dell’allattamento: tutto ciò comporta svuotamento e caduta.

FALSO – Se il volume del seno è in gran parte dovuto alla protesi, il rischio di svuotamento e caduta è minimo.

Le protesi al silicone possono esplodere.

FALSO – Il gel di silicone non può in nessun modo risentire di alcun tipo di variazioni di pressione. L’episodio al quale di solito si fa riferimento narra di protesi scoppiate in aereo. In realtà si trattò semplicemente di uno sgonfiamento di una protesi mammaria che conteneva aria. Un incidente causato dalla perdita di tenuta della valvola di chiusura. Oggi, comunque, queste protesi con valvole non vengono più utilizzate.

Il seno con la protesi è talmente duro che lo si riconosce toccandolo.

FALSO – Oggi le nuove protesi testurizzate ed a superficie rugosa assicurano grande naturalezza anche al tatto.

VERO – Succede se si usano le protesi tradizionali, cioè a superficie liscia. Perché a contatto con la parte esterna si può creare una capsula fibrosa, che le rende dure e innaturali.

Si può operare anche una sola mammella.

VERO – Le due mammelle sono indipendenti e possono essere operate singolarmente o in maniera diversa tra loro, quando è necessario correggere la differenza di forma e di volume.

Anche con le protesi ci si può sottoporre a visite specialistiche ed esami radiografici al seno.

VERO – Le protesi vengono posizionate sotto la ghiandola e il tessuto adiposo della mammella. In questo modo non impediscono né la palpazione né gli esami radiologici del torace.