lifting1Sempre più esigenti davanti allo specchio e sempre meno soddisfatte dell’immagine che appare riflessa. Secondo le statistiche, circa otto italiane su dieci sono scontente del proprio aspetto. E sono molte quelle che ricorrono al bisturi per migliorarlo, tanto che si è verificato un abbassamento dell’età in cui si richiede un lifting: sempre più spesso sono le donne di 35, 40 anni ad essere interessate. Questa, infatti, è l’età in cui si ha il primo rilassamento della pelle degli zigomi e delle guance, mentre cominciano ad accentuarsi le pieghe agli angoli della bocca.

Con il termine lifting si definiscono gli interventi chirurgici che riportano la pelle del viso nella posizione che aveva prima di invecchiare, ovvero prima di cadere verso il basso. Generalmente, in età giovane si ricorre a quello che viene chiamato minilifting, cioè un parziale scollamento della pelle delle guance davanti alle orecchie, togliendone un triangolino tra i capelli nella zona delle tempie.

Si tratta di un intervento semplice, eseguibile in anestesia locale, ma anche di relativa efficacia. Per un risultato più duraturo, infatti, è consigliabile ricorrere al lifting temporale periosteo. L’operazione viene eseguita a partire dai 35 anni; la sua azione è centrata sulla zona delle tempie e degli zigomi, che per primi sono soggetti a rilassamento. L’incisione viene praticata tra i capelli, lungo le tempie e scende davanti alle orecchie. Si scolla la pelle e la muscolatura fino al piano delle tempie e si tira verso l’alto e indietro, creando lo stesso effetto che si ha facendo la coda ai capelli. Quindi viene tolto il triangolino di cute che resta in sovrabbondanza. Nel lifting periosteo temporale, la cicatrice diventa invisibile dopo pochi giorni, essendo tutta coperta dai capelli.

La durata dell’intervento è di due ore in anestesia locale con sedazione (stato di coscienza sotto sedativi), la degenza è day hospital e la convalescenza di circa dieci giorni. In questa tipo di lifting, di solito, non viene trattato il collo che a quest’età non è ancora rilassato. Ma, se necessario, l’incisione può arrivare a contornare le orecchie, quasi come un lifting tradizionale.

L’intervento di lifting può essere anche completato da operazioni cosiddette “ancillari”, per correggere i particolari del viso che sfuggono all’azione del lifting. la blefaroplastica, intervento che può interessare sia le palpebre superiori sia le inferiori o entrambe, serve ad eliminare l’eccedenza di pelle delle palpebre e le cosiddette borse. Il self-filling, invece, è un autotrapianto di grasso utile per eliminare le rughe intorno alla bocca e per dare maggior volume alle labbra assottigliate. Infine un’ulteriore possibilità di completamento è la valorizzazione degli zigomi mediante sempre il lipofilling. L’esecuzione di entrambe le operazioni comporta qualche ora in più di permanenza in sala operatoria, ma non aumenta il periodo della degenza e della convalescenza.

Per ogni tipo di lifting, va ricordato che bisogna evitare l’abbronzatura al sole e alle lampade UVA per almeno un mese dopo l’intervento. La pelle, infatti, ha bisogno di riposo e, in più, va aiutata con creme idratanti. Attenzione anche al trucco: bisogna utilizzare soltanto cosmetici ipoallergenici, ovvero testati per ridurre al minimo il rischio di irritazioni.

LIFTING TEMPORALE PERIOSTEO
  • Anestesia: locale/con sedazione
  • Durata dell’intervento: 2-3 ore
  • Degenza: day hospital
  • Convalescenza: 10 giorni
  • Risultati: per 8-10 anni
BLEFAROPLASTICA (se non associata al lifting)
  • Anestesia: locale/con sedazione
  • Durata dell’intervento: 1-2 ore
  • Degenza: day hospital
  • Convalescenza: 1 settimana
  • Risultati: permanenti
SELF-FILLING (se non associato al lifting)
  • Anestesia: locale
  • Durata dell’intervento: 15-30 minuti
  • Degenza: nessuna
  • Convalescenza: 1 settimana
  • Risultati: per 1-2 anni.
Impianto di acido ialuronico (macrolane)
  • Anestesia: locale
  • Durata dell’intervento: 15-30 minuti
  • Degenza: nessuna
  • Convalescenza: 1 settimana
  • Risultati: per 1-2 anni.